Le nuove monoposto di F1 che correranno nella stagione 2026 cambiano in dimensioni, sono più compatte e non solo: 20 cm in meno in lunghezza, 10 cm in meno in larghezza, e 32 kg di peso in meno rispetto a quelle attuali. Di questo alleggerimento, 1,6 kg arriveranno proprio dalla riduzione delle dimensioni dei pneumatici: 25 mm in meno all’anteriore, 30 mm al posteriore.
I pneumatici avranno una dimensione di 18″ dopo che la scelta di optare per quelle da 16″ è stata scartata. Il conto alla rovescia è iniziato anche per Pirelli. Con l’arrivo del nuovo regolamento tecnico nel 2026, il fornitore unico di pneumatici per la Formula 1 si trova in una fase cruciale del proprio lavoro di sviluppo. Come confermato dal direttore sportivo Mario Isola, le specifiche costruttive dei pneumatici dovranno essere approvate entro il 1° settembre, mentre le mescole potranno essere definite con più margine, fino al 1° dicembre.
Monoposto F1 2026 cosa cambia
Il regolamento tecnico della Formula 1 per il 2026 porterà una vera e propria rivoluzione nelle monoposto, con cambiamenti radicali che mirano a rendere le gare più competitive e sostenibili. Ecco i punti salienti tra power unit ed aerodinamica:
Power Unit:
- Ripartizione della potenza: la novità più grande riguarda i motori. La potenza sarà divisa in modo paritario, 50% dal motore a combustione interna (ICE) e 50% dalla parte elettrica. L’ICE vedrà la sua potenza ridotta a circa 400 kW, mentre la parte elettrica aumenterà notevolmente, arrivando a 350 kW (circa 476 CV), un incremento di circa il 300% rispetto ai motori attuali.
- Abolizione dell’MGU-H: Vverrà eliminato l’MGU-H, il sistema che recuperava energia dal calore del turbocompressore, semplificando la power unit.
- Carburanti sostenibili: le monoposto utilizzeranno e-fuel, un carburante sintetico che ridurrà l’impatto ambientale. L’energia recuperata in un singolo giro aumenterà a 8,5 MJ.
- Modalità “Override”: il DRS come lo conosciamo sarà sostituito da un sistema chiamato “Override”. Quando un pilota si trova in scia a un avversario, avrà a disposizione un extra di potenza elettrica per facilitare il sorpasso.
- Carburanti: previsto l’utilizzo di nuovi carburanti sintetici.
Aerodinamica:
- Aerodinamica attiva: le monoposto del 2026 avranno un’aerodinamica attiva, con ali anteriori e posteriori mobili. I piloti potranno scegliere tra due configurazioni:
- “Z Mode”: modalità ad alto carico aerodinamico, utilizzata in curva per maggiore aderenza.
- “X Mode”: modalità a basso carico aerodinamico, attivabile sui rettilinei per ridurre la resistenza (drag) e aumentare la velocità massima.
Meno effetto suolo: la deportanza (carico aerodinamico) sarà ridotta del 30% e la resistenza del 55%. Il fondo delle vetture sarà parzialmente piatto, limitando l’effetto suolo per evitare il porpoising e rendere più facile seguire le altre vetture.
Caratteristiche tecniche
- Dimensioni e peso ridotti: le vetture saranno più piccole e leggere. Il passo (la distanza tra l’asse delle ruote anteriori e posteriori) si ridurrà da 3600 mm a 3400 mm e la larghezza passerà da 2000 mm a 1900 mm. Il peso minimo diminuirà a 768 kg, circa 30 kg in meno rispetto a oggi.
Pneumatici e sicurezza:
- Pneumatici più stretti: la larghezza degli pneumatici sarà ridotta, 25 mm all’anteriore e 30 mm al posteriore.
- Maggiore sicurezza: le nuove monoposto avranno strutture di protezione rinforzate sia nella zona dell’abitacolo che del serbatoio, e il roll-hoop (il “roll bar” sopra la testa del pilota) sarà in grado di sopportare un carico maggiore.
Monposto più agili e maggior spettacolo assicurato
Per le nuove monoposto di Formula 1, oltre al peso, è importante anche la riduzione delle dimensioni di lunghezza e passo che comporta un cambiamento nella dinamica di guida: le vetture risulteranno più agili, più reattive nei cambiamenti di traiettoria e quindi maggior spettacolo assicurato. Ecco cosa cambia per i piloti:
- Aerodinamica attiva e stile di guida: l’introduzione dell’aerodinamica attiva con le modalità “X Mode” e “Z Mode” richiederà ai piloti di adattare il proprio stile. Dovranno gestire manualmente queste configurazioni dal cockpit, passando alla “X Mode” (basso carico aerodinamico) sui rettilinei per massimizzare la velocità e tornare alla “Z Mode” (alto carico aerodinamico) in frenata e in curva per avere stabilità e aderenza. Questo renderà la guida più dinamica e richiederà una maggiore attenzione strategica da parte del pilota.
- Power Unit e gestione dell’energia: con la potenza divisa 50/50 tra motore termico ed elettrico, la gestione dell’energia diventerà cruciale. L’eliminazione dell’MGU-H e l’aumento della potenza elettrica richiederanno ai piloti di gestire in modo più efficace la ricarica della batteria e l’erogazione della potenza durante il giro. La nuova modalità “Override” per i sorpassi, che non sarà più legata alla distanza dall’avversario ma al recupero di potenza elettrica, cambierà le dinamiche di attacco e difesa in gara.
- Monoposto più piccole e leggere: la riduzione del peso (circa 30 kg in meno) e delle dimensioni della vettura (passo più corto di 20 cm e larghezza ridotta di 10 cm) renderà le monoposto più agili, scattanti e reattive, specialmente nelle curve strette e nei cambi di direzione rapidi. Allo stesso tempo, la riduzione del carico aerodinamico del 30% renderà le vetture più difficili da controllare a causa della minore aderenza.
- Pneumatici e aderenza: l’utilizzo di pneumatici più stretti (25 mm all’anteriore e 30 mm al posteriore) ridurrà leggermente l’aderenza meccanica, bilanciando in parte la maggiore agilità della vettura. I piloti dovranno adattarsi a una minore impronta a terra.
Le vetture risulteranno sicuramente più veloci sui rettilinei grazie alla minore resistenza aerodinamica, ma potenzialmente più lente in curva per via della minore deportanza. Questa però potrebbe essere ampiamente compensata dal passo ridotto e dalla maggiore agilità complessiva, carte vincenti che potrebbero al contrario farle risultare più veloci soprattutto nelle curve più lente. La gestione della power unit e dell’aerodinamica attiva saranno fattori determinanti per il successo.
Ruote più piccole, più leggere, più efficienti: cambiano anche i pneumatici
La sfida per Pirelli non è solo seguire l’evoluzione tecnica, ma anche contribuire attivamente a questa transizione, sviluppando una gamma che sia più leggera, coerente con il nuovo carico aerodinamico e in grado di favorire strategie dinamiche in gara.
Focus sulla C6: la nuova protagonista della gamma?
La mescola C6, introdotta nel 2025, sembra destinata a occupare un ruolo centrale nel 2026. Utilizzata in tre degli ultimi quattro Gran Premi, ha dato vita a strategie più variegate e, secondo Isola, ha funzionato particolarmente bene in qualifica, specialmente in Canada.
La C5 trasmette maggiore sicurezza ai piloti, ma la C6 è leggermente più veloce. Questo crea incertezza e rende più interessante la gestione delle qualifiche. Tuttavia, l’obiettivo per il futuro è ampliare il divario tra le due mescole, rendendo la C6 più aggressiva in termini di prestazione, ma con un livello di degrado simile. Questo per incentivare l’utilizzo di mescole diverse nelle strategie gara, e rendere le scelte dei team meno prevedibili.
Un paradosso che Pirelli vuole superare: la gomma più veloce della gamma non dovrebbe essere esclusa dalle qualifiche. Ecco perché si punta a rendere la C6 più incisiva, senza però penalizzarla in termini di durata. Altro tema centrale è l’utilizzo dei pneumatici da pioggia, oggi praticamente inutilizzati se non dietro la Safety Car. L’obiettivo di Pirelli è renderli finalmente una reale opzione da gara.