F1 | Max Verstappen in Red Bull: contratto blindato

Clausola non rispettata: Max Verstappen rimarrà in Red Bull anche la prossima stagione di Formula 1, con la speranza che la collaborazione con Ford e il nuovo regolamento tecnico possano dare all'olandese una monoposto competitiva.

Nonostante una stagione meno dominante rispetto al passato, Max Verstappen non rischia di uscire dalla Top 3 del Mondiale. Il weekend di Spa ha infatti consolidato la sua posizione in classifica, evitando ogni possibile attivazione della clausola di rendimento presente nel suo contratto con la Red Bull. Ma cosa significa davvero questo per il futuro del campione olandese? E quali scenari si aprono in vista del 2026, con l’arrivo dei nuovi regolamenti tecnici? Proviamo a fare il punto.

Verstappen blindato in Red Bull almeno fino alla pausa estiva

Con la conclusione del weekend del Gran Premio del Belgio, è ormai certo che Max Verstappen affronterà la pausa estiva del Mondiale 2025 tra i primi tre della classifica generale. L’olandese infatti ha raggiunto quota 185 punti dopo il round di Spa-Francorchamps, consolidando il margine su George Russell, attualmente quarto con 157 punti, reduce da una tappa complicata per la Mercedes. A prescindere da quanto accadrà nella prossima gara in Ungheria, i giochi per la Top 3 sembrano già chiusi per Verstappen.

Questo dato assume un peso ancora maggiore se si considera la clausola di performance inserita nel contratto del campione del mondo con la Red Bull. Secondo quanto rivelato da Motorsport.com lo scorso anno, tale clausola, pur prevista in un accordo valido fino al 2028, consente teoricamente a Verstappen di svincolarsi se, al momento della sosta estiva, dovesse trovarsi fuori dal podio virtuale del Mondiale Piloti. Una condizione che, vista la classifica attuale, non si verificherà.

Naturalmente, la permanenza di un pilota in una squadra non dipende solo da simili clausole, perché nel mondo della F1 esistono sempre margini di trattativa o di rottura contrattuale. Tuttavia, secondo De Telegraaf, non ci sarebbero segnali di un’uscita anticipata: Verstappen sarebbe intenzionato a rimanere in Red Bull, indipendentemente da eventuali “via libera” contrattuali.

D’altra parte, negli ultimi tempi il pilota olandese ha espresso più volte un senso di appartenenza al team, pur lamentando una certa insoddisfazione per il comportamento della RB21. Neppure gli aggiornamenti portati a Spa hanno risolto le criticità di bilanciamento, come lo stesso Max ha sottolineato: miglioramenti sì, ma il feeling alla guida resta lontano da quello ideale.

L’orizzonte 2026-2027 e i margini di manovra

Lo scenario futuro resta aperto, specie in vista del cambio regolamentare del 2026, quando entreranno in vigore le nuove specifiche tecniche per i motori. In questo contesto, sarà centrale il progetto Red Bull Powertrains-Ford, attorno al quale ruotano molte incognite. Per Verstappen, restare almeno un altro anno rappresenta un modo per osservare da dentro come evolverà il pacchetto tecnico, senza precludersi strade alternative in caso di fallimenti.

Del resto, la clausola di rendimento continuerà a essere attiva e, se in futuro Red Bull non dovesse essere competitiva, il campione olandese avrebbe comunque un’uscita strategica. Il mercato piloti per il 2027 si annuncia infatti molto più fluido, con possibili sedili liberi in Mercedes, Aston Martin e – seppur meno probabile – anche in Ferrari.

Nel frattempo, Verstappen si è detto soddisfatto del lavoro di Laurent Mekies, nuovo team principal subentrato a Christian Horner. “Abbiamo già un buon rapporto, e questo può essere un punto di forza per il futuro”, ha dichiarato nel fine settimana a Spa.

Sul fronte rivale, il team principal Mercedes Toto Wolff ha ribadito la volontà di continuare con l’attuale coppia formata da George Russell e Andrea Kimi Antonelli, affermando di essere “sicuro al 90-95%” della loro permanenza almeno fino alla fine del 2026.

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