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Charles Leclerc brama il titolo: «Voglio un ciclo vincente con me al comando»

Charles Leclerc brama il titolo con la Scuderia Ferrari e spera che possa arrivare dal 2026 con l'introduzione del nuovo regolamento tecnico.

Dopo una stagione intensa e piena di sfide in Formula 1, Charles Leclerc fa il punto sul suo percorso personale e sulla situazione della Scuderia Ferrari. Tra vacanze rigeneranti, obiettivi realistici e un costante lavoro su se stesso come pilota, il monegasco ha raccontato ad Autosprint le sue riflessioni sul presente e le aspettative per il futuro, in un momento cruciale per il Cavallino Rampante e per la sua carriera.

Charles Leclerc vuole il titolo con Ferrari

Charles Leclerc ha fatto il punto sul suo momento attuale e sulle prospettive future, tra speranze di successo e consapevolezza dei limiti del presente. «Vedo l’introduzione del nuovo Regolamento Tecnico come un’opportunità. Spero veramente che si possa aprire un ciclo, anche perché è da troppo tempo che la Scuderia Ferrari non è in vetta al mondiale. Spero che questo momento arrivi presto, con me al volante».

Dopo una stagione intensa, il pilota monegasco ha deciso di staccare la spina, concedendosi qualche giorno di relax tra Italia e Corsica. «Voglio stare un po’ tranquillo, è importante avere il proprio universo. Adesso ci sono veramente pochi posti dove posso essere me stesso, vivere come un ragazzo normale con la propria famiglia. Riesco ad isolarmi quando facciamo qualche giorno di vacanza in barca, lontano da tutto e da tutti, vicino solo ai miei cari. Lì sono sicuro di essere solo con i familiari, il mio cane, la mia ragazza, è lì che sto bene».

Guardando al ritorno in pista, Leclerc si mostra realistico sui risultati raggiungibili nella stagione in corso. «Il mondiale è onestamente qualcosa di irraggiungibile, lo vedo molto difficile. Nella classifica riservata ai Costruttori ci sono troppi punti da recuperare. Realisticamente, credo che il secondo posto tra i Costruttori sia un obiettivo al quale possiamo puntare».

Il confronto sarà inevitabilmente con la McLaren, attuale punto di riferimento per costanza di rendimento. «Sicuramente ci sono sviluppi che ci possono aiutare ad arrivare più vicini alla McLaren. Quanto vicini, dipenderà dal livello di performance che riusciremo a spremere. Adesso la McLaren è il punto di riferimento, sono i più forti perché sono riusciti a costruire una monoposto che è costantemente veloce, su tutti i tipi di circuiti. Loro sono sempre davanti, indipendentemente dal layout del circuito. Se faccio un confronto con le altre nostre dirette rivali, la Red Bull sta avendo delle discontinuità, mentre la Mercedes oscilla tra alti è bassi: va fortissimo su circuiti come Montreal, ma incontra difficoltà in altri tipi di condizioni e piste. Noi, purtroppo, siamo costantemente alla stessa distanza dalla McLaren, la nostra marcia è più regolare, ma il nostro livello di competitività ancora non basta. Bisogna fare uno step e spero che questi aggiornamenti ce lo diano».

Leclerc evidenzia anche il lavoro costante su se stesso e sulla propria crescita come pilota: «Su di me svolgo un lavoro costante, penso che quando sono arrivato in Formula 1 avessi delle aree di miglioramento, come ad esempio la gestione delle gomme. Sono sempre stato molto onesto con me stesso e questo mi ha aiutato a crescere e a migliorarmi. Senza una critica spassionata e senza preconcetti, è impossibile farlo. Mi sono impegnato molto su numerosi aspetti e penso che, adesso, sono un pilota sicuramente molto più completo. Ora il mio lavoro è diverso, devo andare sempre più nel dettaglio, per essere sempre migliore. Non sono mai contento fino in fondo. Voglio essere il pilota più completo possibile, per me stesso e per la mia squadra. Per quel che, invece, concerne la nostra monoposto, sicuramente c’è ancora tanto lavoro. Per adesso ci manca la pura performance, che è quello che dobbiamo trovare e ne siamo consapevoli».

Infine, il monegasco ha parlato della sua performance in qualifica e della scelta degli assetti. «Sicuramente è sempre molto difficile fare la differenza quando si è al limite. Quando non c’è margine, è un attimo andare oltre. Quest’anno la situazione è diversa rispetto al passato: per estrarre il massimo della mia monoposto, ho dovuto scegliere assetti abbastanza estremi, che è quello che rende l’esercizio ancora più complicato. Però ho avuto un miglioramento in gara, dove sono molto più forte rispetto al passato. Ho individuato un setup che mi aiuta nel corso del Gran Premio, anche se faccio un po’ più di fatica in qualifica. Comunque, nel complesso, la cosa scelta premia. Non basta essere forte in qualifica, bisogna sempre trovare un equilibrio che nel complesso paga di più. Sono comunque abbastanza soddisfatto di quello che abbiamo fatto finora con questa macchina, penso non si potesse ottenere molto di più».

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