Test Ferrari | Provata l’ala anteriore attiva che debutterà nella stagione 2026
La nuova ala anteriore attiva che vedrà il suo debutto nel 2026 è stata provata dalla Scuderia Ferrari all'Hungaroring durante i test Pirelli.

Durante i test Pirelli andati in scena all’Hungaroring, la Scuderia Ferrari ha provato la nuova ala anteriore attiva per volere della FIA. Questa prova è stata necessaria per Pirelli a capire il comportamento delle gomme con le sollecitazioni dei nuovi flussi d’aria.
Test Ferrari: ala anteriore attiva 2026
Mentre a Maranello si fanno ancora i conti con la delusione del GP d’Ungheria, dove Charles Leclerc ha visto sfumare la vittoria nonostante la pole position, la Ferrari ha già rivolto lo sguardo al futuro. Secondo quanto riportato da Motorsport.com Italia, la Scuderia del Cavallino Rampante ha intrapreso un lavoro approfondito con Pirelli per contribuire allo sviluppo delle nuove gomme previste per il 2026. Una collaborazione che va oltre il semplice supporto, diventando un banco di prova per soluzioni tecniche innovative attuate con lo scopo di non trovarsi impreparati la prossima stagione.
In questa ottica, la SF-25 è stata trasformata in una vera e propria “mule car”. Una scelta tutt’altro che scontata, visto che precedentemente Ferrari aveva messo a disposizione di Pirelli una SF-24, ovvero la vettura impiegata nel Mondiale 2024. La SF-25, invece, assume un ruolo strategico: testare concetti che potrebbero influenzare la filosofia costruttiva della monoposto 2026.
I primi segnali concreti si sono visti nei test di Fiorano del 19 e 20 giugno, dove Guanyu Zhou e Charles Leclerc hanno provato i prototipi di pneumatici da bagnato per il 2026. L’adozione di un layout sospensivo pull rod, al posto del consueto schema push rod, ha suggerito la volontà di valutare comportamenti dinamici che potrebbero diventare la base della futura vettura.
Ma la vera novità è arrivata con l’introduzione del sistema di ala anteriore attiva, consentita dalla FIA tramite una specifica direttiva tecnica. L’obiettivo è chiaro: permettere a Pirelli di analizzare le reazioni delle gomme in presenza di flap mobili, capaci di aprirsi in rettilineo e chiudersi in curva.
Ferrari non si è limitata ad adottare il sistema: lo ha anche modificato. Inizialmente il regolatore d’altezza del flap era esterno, ma è stato poi spostato all’interno, semplificando la gestione con un sistema manuale azionabile tramite cacciavite. Tuttavia, durante i test svoltisi in Ungheria nella giornata di mercoledì, il comando manuale sembrerebbe essere stato rimpiazzato da un meccanismo più sofisticato, probabilmente idraulico. Una soluzione temporanea, certo, ma potenzialmente vicina a quanto vedremo sulla futura Ferrari 678.
Una vera e propria fortuna per la Rossa che ha potuto testare uno degli elementi più innovativi delle monoposto 2026. Mentre altre squadre hanno preferito risparmiare risorse, giudicando poco rappresentativi questi test a causa delle differenze con le vetture definitive, Ferrari ha scelto di investire.
Un segnale forte e chiaro. Il reparto corse di Maranello sa bene che non ci sarà margine d’errore con il nuovo regolamento tecnico all’orizzonte. Ed è proprio in un momento difficile, con la pressione alle stelle e risultati altalenanti, che la Scuderia ha deciso di puntare sulla visione a lungo termine. Anche questo è un modo per tornare a vincere.
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