Nell’immaginario comune, il volante delle monoposto di F1 è semplicemente l’oggetto con cui un pilota gira a destra o a sinistra. Ma agli occhi dei più esperti, questo concetto non è così banale. Il volante che i campioni del Circus impugnano tra le mani (quello in foto è della Mercedes) è molto più di un attrezzo per sterzare: è un vero e proprio computer di bordo, studiato, progettato e realizzato per dare al pilota il controllo totale di una macchina che sfiora i 1.000 cavalli e supera i 300 km/h.
Volante sulle monoposto di F1, caratteristiche
Il volante delle F1 non è tondo, ma ha una forma a “farfalla” o rettangolare. Questa scelta di design non è casuale: i piloti non tolgono quasi mai le mani dal volante, nemmeno in curva, e questa forma consente di massimizzare lo spazio e avere tutti i comandi a portata di mano, riducendo al minimo i movimenti necessari.
In un volante di una monoposto di F1, ogni pulsante, ogni rotella e ogni leva sono progettati con una funzione specifica, dalla regolazione della frenata al bilanciamento del differenziale, dalla gestione della potenza elettrica alla comunicazione radio. È uno strumento che richiede forza muscolare, prontezza mentale e una precisione chirurgica: basta un errore di pressione o una regolazione sbagliata per compromettere un intero Gran Premio.
Realizzato con materiali ultraleggeri come fibra di carbonio, titanio e componenti elettronici di precisione, il volante di una F1 è modellato intorno alle mani del pilota, personalizzato nei minimi dettagli per adattarsi al suo stile di guida e alle esigenze tecniche del team.
I comandi, tra manopole e pulsanti
Sul lato frontale del volante, oltre ad un display, sono visibili una miriade di comandi tra pulsanti, rotelle e interruttori attraverso i quali il pilota gestisce molte funzioni della monoposto.
Al centro del volante si trova un display LCD moderno che fornisce al pilota in tempo reale una miriade di informazioni, tra cui:
- Marcia inserita
- Velocità
- Giri del motore
- Temperatura di olio e acqua
- Tempi sul giro
- Stato del sistema ERS (Energy Recovery System)
- Livello di carica della batteria
I pulsanti sul volante
I pulsanti sono comandi che permettono di gestire le funzioni citate più avanti semplicemente con un click. Nel dettaglio:
- Pulsante RADIO: utilizzato per comunicare con gli ingegneri ai box.
- DRS (Drag Reduction System): è il pulsante che attiva il sistema di ala mobile per aumentare la velocità in rettilineo riducendo l’inclinazione dell’ala stessa.
- PIT Limitatore di velocità: attivato per rispettare il limite di velocità nella corsia dei box.
- Pulsante verde “N”: attiva la marcia in neutro, ovvero in folle, utile in situazioni critiche come il pit-stop o malfunzionamenti;
- Modalità “fail” numerate: comandi come “Fail 23” permettono di resettare o correggere sistemi elettronici in tempo reale, come successo a Budapest nel 2014;
- Brake bias: pulsanti “+” e “–” regolano la ripartizione della frenata tra anteriore e posteriore, anche in frazioni di percentuale;
- Preset su spalle del volante: in alcune curve, come in Canada, un comando sul retro attiva una regolazione preimpostata per adattarsi all’uscita dai box;
- Sistema di idratazione: un pulsante per bere è presente, sebbene spesso si usi un tubo collegato al casco, anche se il liquido può risultare caldo, soprattutto nei GP più caldi come Singapore;
Manopole rotanti
Le manopole rotanti sono comandi che permettono al pilota di modificare in tempo reale le impostazioni della vettura durante la gara attraverso le rotazioni in senso orario o antiorario, tra cui:
- Bilanciamento dei freni (Brake Bias): per spostare la ripartizione della frenata tra l’asse anteriore e posteriore; possono essere anche essere utilizzati pulsanti.
- Mappatura del motore: per cambiare l’erogazione di potenza del propulsore.
- Differenziale: per regolare il grado di intervento del differenziale in ingresso, a centro e in uscita di curva.
- ERS (Energy Recovery System): per gestire la carica e la scarica dell’energia elettrica.
- Miscela aria/benzina (Fuel Mixture): per ottimizzare il consumo di carburante.
- Modalità motore: manopole che consentono di passare da una modalità qualifica a una race mode sostenibile, gestendo potenza e ricarica ibrida.
Comandi sul retro del volante
Sul retro del volante si trovano le leve che più contano nel fuoco della gara:
- Palette del cambio: una per salire marcia, l’altra per scalare;
- Leve della frizione (clutch): solitamente due, scelte in base all’ergonomia di corsa. I piloti preferiscono iniziare con la mano sinistra o destra a seconda del layout;
- Pulsanti nascosti: ad esempio, dietro al volante possono esserci comandi rapidi per funzioni specifiche, da azionare senza distrarsi dalla guida.
Materiali d’avanguardia: leggerezza e resistenza
Ogni volante è realizzato con materiali avanzati per garantire leggerezza, rigidezza e durabilità:
- La struttura è interamente in fibra di carbonio, per la massima resistenza unita a un peso minimo;
- Altri componenti includono fibre di vetro, siliconi, titanio e rame, usati nell’elettronica e nei sistemi di controllo;
- Il corpo esterno è spesso rifinito con materiali morbidi al tatto come Alcantara, materiale sintetico usato in ambiente automotive per il comfort e la durabilità.
Quanto costa un volante di Formula 1?
Quanto costa un volante simile? Le cifre, al di là dei segreti industriali, sono impressionanti:
- Secondo stime affidabili, il costo varia tra 40.000 e 100.000 USD;
- Alcune fonti indicano una media tra 50.000 e 70.000 USD, mentre altri parlano di circa 90.000 USD per ciascun volante, con un pilota che ne utilizza 3-4 durante la stagione, portando il costo totale intorno a 270.000-360.000 USD;
- In termini di ore lavoro, ogni volante richiede circa 80 ore di assemblaggio e messa a punto.
I prezzi così elevati sono giustificati dalla personalizzazione estrema in base alle preferenze del pilota, piuttosto che dalla meccanica e dall’elettronica di precisione oltre che dall’elevato costo dei materiali.
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