F1 GP Monaco | Modifiche al circuito per favorire i sorpassi
Alexander Wurz, ex pilota di F1 e attuale presidente della GDPA, ha proposto ingenti modifiche al tracciato cittadino allo scopo di aumentarne i sorpassi e lo spettacolo in pista.

Al GP di Monaco di F1 del 2025 è emerso nuovamente un problema strutturale ben noto: l’impossibilità di sorpassare nel tortuoso circuito cittadino di Montecarlo. A tal proposito, Alexander Wurz, ex pilota di F1 e attuale presidente della Grand Prix Drivers’ Association (GPDA), ha proposto tre modifiche concrete al layout del tracciato. Ma questo ha davvero senso?
Modifiche al circuito del GP di Monaco: cambiare per avere più sorpassi
Il GP di Monaco è da decenni simbolo delle gare cittadine tradizionali, ma l’aumento delle dimensioni e del peso delle monoposto moderne ha trasformato le gare in processioni prive di sorpassi. In questa stagione è stata impartita la regola di utilizzare un doppio pit-stop obbligatorio per tutti i team, nella speranza di aumentare lo spettacolo in pista. Tutto vano! Tuttavia, il dibattito si è poi spostato sulla necessità di intervenire fisicamente sul tracciato, lasciando in secondo piano gli aspetti strategici.

Dopo il ritiro, Wurz ha fondato lo studio di progettazione Wurz Design, contribuendo alla creazione di circuiti come quello di Qiddiya in Arabia Saudita e uno in Ruanda. In una presentazione video pubblicata su Instagram, ha illustrato tre interventi attuabili senza compromettere la tradizione del GP di Monaco.
1. Modifiche GP Monaco: spostamento della Nouvelle Chicane
Il primo e più importante intervento proposto è lo spostamento all’indietro della Nouvelle Chicane (curve 10 e 11), situata subito dopo l’uscita dal tunnel. L’obiettivo è permettere alle monoposto di sfruttare maggiormente l’accelerazione dal tunnel, rendendo più difficile per chi è davanti scegliere la traiettoria difensiva. Wurz ammette che sarebbero necessari importanti lavori di ingegneria civile, ma sostiene che sia un’opzione fisicamente realizzabile, anche tenendo conto delle restrizioni urbane. “Secondo la mia esperienza e parlando con altri piloti, spostare la chicane renderebbe più difficile difendere la posizione“, ha spiegato.

2. Modifica della curva di Rascasse
Il secondo suggerimento è spostare l’apice della curva di Rascasse (curva 18) di 2-3 metri verso l’esterno, per modificare l’angolo d’ingresso alla curva. Questo renderebbe più semplice tentare un sorpasso con una frenata profonda (“divebomb”). “Il pilota davanti dovrà decidere se lasciare spazio, accettando il rischio di essere sorpassato, o difendere la posizione, perdendo però trazione in uscita”, ha spiegato Wurz, aggiungendo che si creerebbe maggiore tensione e azione in gara. Ha però sottolineato che bisogna tenere conto della presenza di una rampa di parcheggio all’esterno della curva, il che richiede un’adeguata progettazione.

3. Allargamento della Fairmont Hairpin
Terzo e ultimo punto riguarda la famosa Fairmont Hairpin (ex Loews Hairpin, curva 6). Wurz propone di allargare la curva di 2,4 metri sia in ingresso che in uscita, per creare spazio sufficiente per tentativi di sorpasso. “La traiettoria ideale rimarrebbe invariata, ma un allargamento darebbe ai piloti dietro l’opportunità di attaccare, costringendo chi è davanti a difendersi e rallentare”, ha dichiarato. Questa modifica non migliorerebbe solo la Hairpin, ma avrebbe effetti a catena, agevolando i sorpassi anche nella successiva Nouvelle Chicane.
Cambiare o conservare? Il futuro di Monaco e il confronto con la Formula E
Tutte le proposte di Wurz mirano a migliorare la qualità delle gare senza compromettere l’identità storica e urbana del circuito. Sono idee che combinano esperienza diretta in gara e competenza tecnica nella progettazione. Il GP di Monaco ha sempre fatto della tradizione immutabile il proprio valore, ma l’insoddisfazione per l’attuale mancanza di sorpassi è ormai un problema concreto. Se vuole restare nel calendario F1, forse anche Monaco deve cambiare.

Tuttavia, viene da chiedersi quanto abbia senso stravolgere l’architettura di una città storica come quella del Principato pur di agevolare i sorpassi. Il vero nodo potrebbe non essere il tracciato, ma le monoposto stesse, ormai troppo lunghe, larghe e pesanti per muoversi agilmente tra le strettoie del Principato. La Formula E, ad esempio, corre sullo stesso layout utilizzato dalla F1, ma con vetture più piccole e leggere, riuscendo a offrire gare ricche di sorpassi e spettacolo, anche per chi segue da casa. Forse, invece di adattare le città alle auto, sarebbe più logico adattare le auto ai circuiti iconici. E tu cosa ne pensi? Diccelo nei commenti!