Pagelle F1, GP Abu Dhabi: ultimo atto di una lunga stagione
E così si chiude un’altra stagione di F1: sorpassi, errori e qualche risata amara. Complimenti a Lando Norris, a chi ha vinto e si è divertito. Viva lo sport e, adesso... sipario!

Con l’ultima gara della F1 archiviata, è tempo di tirare le somme, contare punti, pole e incidenti più o meno spettacolari, e riflettere su chi ci ha fatto urlare di gioia e chi ci ha fatto battere la testa contro il muro. Grazie di cuore a tutti i lettori che hanno sopportato il mio sarcasmo e la mia irriverenza durante tutta la stagione. Senza di voi, questo viaggio durato 24 gare più 6 sprint, sarebbe stato solo rumore di motori… e invece è stato puro intrattenimento. O almeno spero!
| PILOTA / SCUDERIA | VOTO |
|---|---|
| Lando Norris | 10 |
| Max Verstappen | 9,5 |
| Charles Leclerc | 8 |
| Lewis Hamilton | 7,5 |
| Oscar Piastri | 7 |
| Lance Stroll | 5 |
| Alpine | 3 |
Lando Norris – 10
Non ha vinto la gara, è arrivato solo terzo… e ha portato a casa un titolo mondiale. Dettagli, quisquilie, sciocchezze: quando vinci il Mondiale puoi anche presentarti al traguardo su un monopattino elettrico, nessuno ti dirà nulla. Ha dimostrato che si può diventare campioni del mondo facendo il bravo ragazzo, senza urlare, senza demolire porte e senza distruggere monoposto per sport. Può non piacere, dipende dal gusto, ma una cosa rimane scolpita nel marmo: chi vince ha sempre ragione. E questa volta, ha avuto ragione Lando Norris.
Max Verstappen – 9,5
Ha vinto la gara, ha messo insieme 8 pole e 8 vittorie, ha fatto quello che solo lui può fare: arrivare all’ultima gara con la furia di un tuono e cercare di ribaltare un Mondiale che sembrava perso mesi fa. E quasi ci riusciva, perché ha perso per soli 2 punti. La corona passa di mano, e questa volta deve consegnarla. Ma almeno lo fa da gladiatore.
Charles Leclerc – 8
La SF-25 a Yas Marina ha deciso di trasformarsi in una Subaru Impreza di Colin McRae: sempre di traverso, sempre sul punto di catapultarsi in qualche dimensione parallela. Eppure Charles l’ha tenuta insieme, l’ha fatta correre, l’ha fatta pure andare forte. Uno spettacolo. Ma anche uno stress psicologico che neanche un gatto appeso a una tenda. La stagione è finalmente finita, per fortuna sua e anche nostra. Riposa, ragazzo. Te lo sei guadagnato.
Lewis Hamilton – 7,5
Ha capito come funziona la SF-25… all’ultima gara dell’anno. È un po’ come comprare un televisore nuovo, trovare il telecomando dopo sei mesi e scoprire che il modello successivo è già uscito. Però la rimonta è stata da manuale, di quelle che ricordano a tutti perché è ancora Hamilton, nonostante un annus horribilis degno di un trattato latino. Tornerà a splendere, dicono. E se la prossima auto lo asseconda, potrebbe far accecare parecchia gente.
Oscar Piastri – 7
Quest’anno non c’è stato verso: 0-3 nel confronto interno, sempre dietro Norris, sempre il gregario involontario della favola papaya. Ma incassa con calma australiana, di quella che ti fa pensare che sotto la tuta abbia una tazza di tè invece che il cuore che batte. Occhio, però: chi sopporta in silenzio di solito torna l’anno dopo con l’intenzione di ribaltare i tavoli.
Lance Stroll – 5
Undicesimo, mentre il compagno di squadra, che ha il doppio dei suoi anni e probabilmente anche il triplo dell’esperienza, arriva sesto. Una differenza imbarazzante, quasi crudele. Non sorprende, non stupisce, non smuove neanche una foglia in fondo al paddock. Sterile. E non nel modo scientifico, ma nel modo sportivo: zero crescita, zero progressione, zero rumore.
Alpine – 3
C’è un modo dignitoso per salutare un’era tecnica. E poi c’è presentarsi all’ultima gara con un motore Renault e occupare le ultime due posizioni della griglia. Uno dei team più storici, più prestigiosi, più importanti, ridotto a illuminare il fondo dello schieramento. Una tristezza sportiva che fa quasi rumore. Serve un reset totale, non un aggiornamento software.
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– Classifica COSTRUTTORI




