Frenate Estreme (5G) in F1 firmate Brembo per staccate da mozzafiato
Nel Gran Premio del Canada i freni sono di importanza cruciale per le monoposto di F1: Brembo è uno dei protagonisti tecnici principali con i suoi freni che assicurano staccate incredibili e decelerazione da 5 g per decelerare da 300 a 70 km/h in meno di 3 secondi.

Sul celebre Circuit Gilles-Villeneuve di Montréal, si disputa il Gp del Canada, una delle gare più affascinanti del Mondiale di Formula 1: nella edizione 2025 ha vinto la Mercedes di George Russell, davanti alla Red Bull di Max Verstappen e all’italiano Kimi Antonelli, anche lui su Mercedes.
Qui i freni sono di importanza cruciale per le monoposto di F1 nel GP del Canada e ti spiego perché.
- Pista Altamente Impegnativa: il Circuit Gilles-Villeneuve è classificato dai tecnici Brembo come un tracciato con un livello di difficoltà pari a 4 su 5 per l’impianto frenante.
- Uso Frequente e Intenso: ogni giro richiede l’uso dei freni per quasi 12,5 secondi, distribuiti su 6 frenate “Hard” e 2 “Light”.
- Staccate Lunghe e Decelerazioni Estreme: in ben 5 punti del tracciato, le staccate superano gli 80 metri e in 4 casi i piloti affrontano decelerazioni superiori a 5 g. Questo mette a dura prova sia i componenti dei freni che la concentrazione del pilota.
- Frenata alla Curva 10: questo punto è il momento più critico per i freni e una delle staccate più dure del Mondiale. Le monoposto passano da 292 km/h a 69 km/h in soli 2,82 secondi e 107 metri, con il pilota che esercita 168 kg di pressione sul pedale, affronta una decelerazione di 5 g e una potenza frenante di 2.519 kW. Questi numeri mostrano l’enorme stress a cui sono sottoposti i freni.
- Evoluzione Tecnologica e Affidabilità: Brembo, partner tecnico di riferimento fin dagli esordi del circuito, ha fornito soluzioni frenanti all’avanguardia che si sono evolute nel tempo. Ancora oggi, tutti i team si affidano alla tecnologia Brembo, a dimostrazione della necessità di sistemi frenanti estremamente affidabili e performanti per affrontare questa pista impegnativa. L’esempio della vittoria di Jean Alesi nel 1995, con un impianto frenante Brembo, nonostante le tecnologie meno avanzate rispetto ad oggi, ne sottolinea l’importanza per la vittoria.
Inaugurato nel 1978 e intitolato nel 1982 alla memoria del compianto Gilles Villeneuve, il tracciato situato sull’isola di Notre-Dame ha subito sei modifiche nel corso degli anni, ma da oltre 20 edizioni si corre con l’attuale configurazione. Brembo, partner tecnico di riferimento in Formula 1 fin dagli esordi del circuito canadese, ha accompagnato questa evoluzione fornendo soluzioni frenanti all’avanguardia. Ancora oggi, tutti i team in griglia si affidano alla tecnologia Brembo per affrontare una delle piste più impegnative del calendario.
L’importanza dei freni sulle monoposto di F1 nel GP Canada
Secondo i tecnici Brembo, il Circuit Gilles-Villeneuve, lungo 4.361 metri, rientra nella categoria dei tracciati altamente impegnativi per l’impianto frenante, con un livello di difficoltà pari a 4 su 5. Ogni giro richiede l’uso dei freni per quasi 12,5 secondi, distribuiti su 6 frenate intense (Hard) e 2 leggere (Light).
In ben 5 punti del tracciato, le staccate superano gli 80 metri e in 4 casi i piloti affrontano decelerazioni superiori a 5 g, mettendo a dura prova componenti e concentrazione.

Il momento più critico per i freni è alla curva 10, una delle staccate più dure del Mondiale. Le monoposto passano da 292 km/h a 69 km/h in appena 2,82 secondi, coprendo 107 metri. In quel frangente, il pilota esercita 168 kg di pressione sul pedale, affronta una decelerazione di 5 g, mentre la potenza frenante raggiunge i 2.519 kW. Numeri impressionanti che raccontano l’intensità di ogni giro a Montréal.
Alesi e Ferrari, successo storico al Gp del Canada
Uno dei momenti più iconici della storia recente del GP Canada è la vittoria di Jean Alesi nel 1995. Quel giorno, il francese di origini italiane, amatissimo dai tifosi Ferrari, salì per l’unica volta in carriera sul gradino più alto del podio, proprio nel giorno del suo 31° compleanno.
La Ferrari 412T2 che guidava montava un motore V12 da 3 litri da 690 CV e pesava solo 595 kg, pilota incluso. L’impianto frenante era firmato Brembo, ma all’epoca i dischi in carbonio non avevano fori di ventilazione, e le pinze monoblocco erano massicce e prive di alleggerimenti. Nonostante ciò, garantivano l’affidabilità necessaria per portare a casa una storica vittoria.
L’evoluzione dei freni Brembo in F1
Dal 1995 a oggi, la tecnologia frenante Brembo ha fatto passi da gigante. Un esempio significativo è arrivato nel 2018, anno in cui fu introdotto l’Halo, con conseguente aumento del peso minimo delle monoposto. Per compensare, i team (e Brembo con loro) hanno spinto sulla miniaturizzazione e sull’alleggerimento.

Le pinze freno in alluminio-litio sono state rese più leggere attraverso l’eliminazione di materiale nelle zone meno sollecitate, senza compromettere la rigidità, grazie a tre ponti di unione tra i lati dei pistoni. Anche il sistema Brake by Wire ha beneficiato di un’ottimizzazione mirata alla riduzione di peso, mantenendo precisione e reattività.
Insomma, avrai capito che i freni non sono solo importanti, ma fondamentali per la performance, la sicurezza e l’affidabilità delle monoposto nel GP del Canada, data la natura esigente del circuito che richiede frenate potenti, precise e costanti.