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F1 GP Austria | Ferrari scende in pista al Red Bull Ring con un fondo rinnovato

Come cambia la SF-25 di Lewis Hamilton e Charles Leclerc al Red Bul Ring con i nuovi aggiornamenti tecnici sul plank? C'è un nuovo fondo ed altre soluzioni tecniche top secret che permetteranno ai piloti di essere più aggressivi (e veloci) in pista

Il ritorno in Europa coincide con un momento delicato per la Ferrari, che cerca di voltare pagina dopo una prima parte di stagione al di sotto delle aspettative. Al Red Bull Ring, la Ferrari SF-25 scenderà in pista con un aggiornamento tecnico significativo per correggere i problemi emersi sin dall’inizio dell’anno.

La Ferrari per il Gran Premio d’Austria, che si corre al Red Bull Ring, adotterà un nuovo fondo per la sua monoposto di Formula 1, la SF-25. Questo aggiornamento non è una semplice modifica aerodinamica, ma un intervento tecnico profondo, con un obiettivo ben preciso. L’obiettivo principale di questo nuovo componente è ampliare la “finestra di funzionamento” della vettura. In pratica, si cerca di rendere la SF-25 meno sensibile alle variazioni di altezza da terra e di assetto, consentendole di generare un carico aerodinamico ottimale in una gamma più ampia di condizioni.

Interventi nella zona “Plank” o “Skid-Block”

Il fondo piatto di una monoposto di Formula 1 è chiamato in gergo tecnico plank o skid-block. Si tratta di una tavoletta in materiale composito che si estende longitudinalmente sotto il telaio della vettura. La sua funzione è sia tecnica che regolamentare: serve a misurare l’usura del fondo durante la gara.

Il regolamento tecnico della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) impone che il plank non si usuri oltre un certo limite (di solito 1 mm di spessore). Se, al termine della gara, la misurazione del plank mostra un’usura eccessiva, la vettura viene squalificata. Un consumo elevato indica che la monoposto ha viaggiato troppo bassa, sfruttando in modo eccessivo l’effetto suolo per generare una deportanza maggiore del consentito.

L'evoluzione del plank in Formula 1, questo è quello della Ferrari di alcuni fa.
L’evoluzione del plank in Formula 1, questo è quello della Ferrari di alcuni anni fa

Il problema che la Ferrari ha affrontato nelle gare precedenti è stato proprio questo: in alcune condizioni, la vettura tendeva a schiacciare troppo il fondo contro l’asfalto, causando un’eccessiva usura del plank. Questo ha costretto i piloti a fare il cosiddetto “lift and coast“, ovvero a sollevare il piede dall’acceleratore prima di frenare per non rischiare di danneggiare il plank e incorrere in una squalifica. Questa manovra, ovviamente, fa perdere tempo prezioso sul giro.

L’aggiornamento del fondo, obiettivi e benefici attesi

Il nuovo fondo è stato progettato per ottimizzare il flusso d’aria sotto la vettura, rendendolo più stabile e meno vulnerabile alle turbolenze create dal contatto con l’asfalto. Se questo aggiornamento avrà successo, la Ferrari potrà ottenere diversi benefici:

  • Riduzione dell’usura del plank: i piloti potranno spingere al massimo senza doversi preoccupare di consumare eccessivamente il fondo.
  • Maggiore libertà di setup: i tecnici potranno abbassare la vettura in modo più aggressivo e controllato per massimizzare la deportanza senza il rischio di penalità.
  • Prestazioni più consistenti: la monoposto dovrebbe diventare più prevedibile e performante su diverse tipologie di circuiti.

In sintesi, l’introduzione del nuovo fondo è una mossa strategica della Ferrari per risolvere una delle problematiche principali della SF-25, permettendo al team di sfruttare appieno il potenziale della vettura e migliorare le sue prestazioni in vista delle prossime gare.

Un fondo della monoposto completamente rivisto. Non si tratta di una semplice modifica evolutiva, né di un affinamento di dettaglio: quello in arrivo in Stiria è il primo intervento tecnico di peso sulla vettura, figlio di una lunga fase di analisi e ridefinizione concettuale iniziata dopo la gara di Melbourne. È proprio in Australia che sono emerse le lacune più evidenti del progetto: una monoposto incapace di lavorare in modo stabile nella corretta finestra aerodinamica e che, soprattutto, ha mostrato un livello di sensibilità eccessivo alle condizioni di pista e assetto.

Il fondo che debutterà in Austria rappresenta il primo frutto tangibile di un lavoro svolto dietro le quinte da Diego Tondi e Loïc Serra, impegnati a riscrivere – in parte – la direzione tecnica del progetto. Il percorso non è stato semplice: in un regolamento tecnico ormai maturo, trovare carico aggiuntivo significa intervenire su componenti complessi, senza compromettere il bilanciamento generale dell’auto.

Farà il salto di qualità?

Va chiarito che non è lecito aspettarsi rivoluzioni. Questo aggiornamento sul fondo non ha l’ambizione di riportare la Ferrari stabilmente al vertice, ma piuttosto di correggere un comportamento di base troppo instabile e aprire nuove possibilità di assetto e gestione gomme. In sostanza, si tenta di riaprire quella finestra operativa in cui, finora, la SF-25 è riuscita a entrare solo a tratti e in condizioni molto favorevoli.

Il motivo per cui questo correttivo arriva solo ora non è casuale. Serviva tempo per comprendere a fondo gli errori progettuali e scegliere una strada più conservativa, ma funzionale. Dopo anni di corse agli sviluppi spesso caotiche, a Maranello si è optato per un approccio più metodico e razionale: prima si analizza, poi si agisce. Il nuovo fondo è la prima risposta concreta a questa nuova filosofia.

Il Gran Premio d’Austria sarà dunque un passaggio cruciale non tanto per il risultato in sé, quanto per valutare se il lavoro fatto nelle ultime settimane è servito davvero a imboccare un percorso di risalita. Il cammino resta lungo, ma ogni passo avanti può segnare la differenza tra un’altra stagione da dimenticare e un finale in crescita.

La SF-25 è infatti una vettura difficile da leggere e ancora più difficile da sviluppare. Ogni modifica deve essere pesata con estrema attenzione, e ciò ha comportato inevitabili ritardi nella produzione di aggiornamenti. Il nuovo fondo era inizialmente previsto per Silverstone, ma il reparto tecnico ha deciso di anticiparne il debutto a Spielberg, accelerando un percorso di recupero che si sta rivelando più tortuoso del previsto.

Il tracciato austriaco, con le sue caratteristiche da “stop and go” e il giro breve, potrebbe favorire una maggiore competitività anche con piccoli guadagni, specialmente in qualifica. In un gruppo sempre più compatto, dove i distacchi si misurano in millesimi, anche una lieve evoluzione può fare la differenza.

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