FORMULA 1

F1 TECNICA | Bouncing: quando i problemi dell’effetto suolo minano i tempi sul giro

Il bouncing e il porpoising sono due problemi che affliggono le monoposto di F1 facendole rimbalzare e toccare terra con il fondo. Scopriamo la differenza tra questi due comportamenti e come si verificano in pista.

Con l’introduzione del nuovo regolamento tecnico nel 2022, la Formula 1 ha riportato in primo piano il concetto di effetto suolo come fondamento dell’efficienza aerodinamica. Tuttavia, insieme ai benefici prestazionali, è riemerso un problema che sembrava ormai relegato ai decenni passati: il bouncing. Questo fenomeno, tanto complesso quanto visibile, ha costretto team e piloti (vedi Haas) a confrontarsi con una sfida inedita nell’era moderna.

Cos’è il bouncing e perché si verifica in F1

Il bouncing è una forma di oscillazione verticale ciclica che si manifesta quando la vettura, spinta verso il basso dalla deportanza generata dai tunnel Venturi nel fondo, si avvicina troppo all’asfalto riducendo lo spazio ed il volume dell’aria tra fondo piatto ed asfalto. In quel momento, il flusso d’aria sotto la monoposto può stallare improvvisamente, causando una perdita repentina di carico aerodinamico che fa sollevare il telaio improvvisamente. Quando il flusso si ristabilisce, l’auto viene nuovamente risucchiata verso il basso, innescando una sequenza continua di rimbalzi. Questo ciclo, rapido e ripetuto, può diventare incontrollabile e compromettere seriamente la stabilità, la trazione e la precisione della vettura.

Bouncing F1 cos'è
Mercedes è stato uno dei team che ha sofferto maggiormente il bouncing in F1

Sebbene la causa principale del bouncing sia di natura aerodinamica, il fenomeno è fortemente influenzato dalla meccanica del veicolo, in particolare dalla taratura delle sospensioni e dai pneumatici. Le monoposto di ultima generazione vengono assettate con sospensioni estremamente rigide per mantenere la minima altezza da terra e sfruttare al massimo l’effetto suolo. Tuttavia, questa rigidezza limita la capacità della vettura di assorbire le asperità dell’asfalto, rendendola più suscettibile a instabilità verticali e costringendo anche i pneumatici ad assorbire parte dell’oscillazione. Questi ultimi a livello meccanico rappresentano a tutti gli effetti una seconda sospensione “virtuale” composta solo da un elemento elastico e senza alcun effetto frenante. Il risultato è un comportamento imprevedibile, difficile da correggere e da gestire, sia per gli ingegneri sia per i piloti.

Bouncing e porpoising, oscillazioni della monoposto indesiderate

Nel gergo tecnico, bouncing e porpoising vengono spesso considerati sinonimi, ma esiste una differenza concettuale. Il porpoising è un effetto strettamente legato all’aerodinamica dinamica e si manifesta prevalentemente in rettilineo, dove il ciclo di compressione e decompressione del flusso sotto il fondo genera un’oscillazione a bassa frequenza. Il bouncing, invece, può avere anche origine meccanica, fenomeni che provocano il bottoming, ovvero il contatto del fondo con l’asfalto.
In pista, entrambi i fenomeni si traducono in un comportamento rimbalzante, con conseguenze simili sul piano delle performance e del comfort di guida.

Bouncing F1 cos'è
Il porpoising è un effetto strettamente legato all’aerodinamica dinamica e si manifesta prevalentemente in rettilineo

Oltre alla perdita di prestazione, il bouncing rappresenta un rischio concreto per la salute fisica dei piloti. Le oscillazioni violente e prolungate possono causare affaticamento muscolare, dolori lombari e disturbi alla vista o all’equilibrio. Per affrontare il problema, la FIA è intervenuta con l’introduzione di un parametro di accettabilità delle oscillazioni verticali, misurato con sensori obbligatori installati sulle monoposto. Se una vettura supera la soglia consentita, deve essere modificata per garantirne la sicurezza.

Porpoising bouncing f1
Il bouncing rappresenta un rischio concreto per la salute fisica dei piloti

Come risolvere il Bouncing

Nel tentativo di mitigare il fenomeno senza sacrificare il carico aerodinamico, i team hanno sperimentato numerose soluzioni. L’aumento dell’altezza da terra è una contromisura efficace ma penalizzante, in quanto riduce l’effetto suolo. Alcuni progetti si sono concentrati sulla geometria del fondo vettura, cercando forme in grado di mantenere stabile il flusso anche in condizioni estreme. Altri hanno esplorato l’uso di sospensioni ibride o semi-attive, per migliorare l’assorbimento delle vibrazioni verticali pur mantenendo un comportamento rigido in curva. La sfida è trovare il punto di equilibrio tra carico massimo e stabilità dinamica, senza oltrepassare la soglia che porta al bouncing.

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