Il Circuito di Spa-Francorchamps: scopriamo l’università della Formula 1
Tutto quello che c'è da sapere sul circuito di Spa-Francorchamps, sede del GP del Belgio e rinomato per essere "L'Università della Formula 1".

L’iconico circuito di Spa-Francorchamps, sede del GP del Belgio, è una delle tappe più attese del campionato mondiale di Formula 1. Tra curve leggendarie come la salita di Eau Rouge, la Bus Stop o il rettilineo del Kemmel, tutto rende unico questo storico tracciato.
Il layout del Circuito di Spa-Francorchamps: equilibrio perfetto tra potenza, coraggio e storia
Con i suoi 7,004 km di lunghezza, Spa-Francorchamps è il circuito più lungo del calendario di Formula 1, ma anche uno dei più iconici e amati dai piloti. Incastonato tra le colline delle Ardenne belghe, Spa non è solo una pista: è “L’Università della Formula 1” dove il meteo può cambiare in pochi minuti e dove ogni curva racconta una parte della storia del motorsport. Il layout attuale, pur modernizzato per motivi di sicurezza, ha conservato intatto il suo spirito: una sfida cruda e spettacolare, in cui il ritmo, la precisione e il coraggio fanno la differenza.
Spa è un circuito da basso carico aerodinamico, con lunghi tratti a pieno gas alternati a sequenze guidate, dove serve trovare il compromesso perfetto tra velocità di punta e stabilità nei tratti misti. Più del 75% del giro si percorre in full throttle, con velocità medie che superano i 230 km/h. Ma ciò che rende davvero speciale questo tracciato sono le sue curve leggendarie: Eau Rouge e Raidillon, che si affrontano praticamente in pieno con oltre 5g di forza laterale; Pouhon, una doppia sinistra ad alta velocità che mette in crisi il bilanciamento aerodinamico; e la Bus Stop, teatro di tanti duelli all’ultimo respiro.

Affrontare Spa significa mettere a dura prova l’intero pacchetto tecnico. L’asfalto è scorrevole, ma l’altimetria variabile e i numerosi saliscendi impongono una messa a punto molto sensibile: il carico aerodinamico dev’essere sufficiente per garantire grip in curva, ma non così elevato da penalizzare i lunghi rettilinei come il Kemmel Straight. Anche le sospensioni devono essere settate in modo da assorbire bene i cambi di pendenza senza compromettere la reattività nei cambi di direzione.
La gestione delle gomme è un’altra sfida: le curve veloci come Blanchimont o Bruxelles stressano notevolmente i pneumatici, soprattutto l’anteriore sinistra. E quando piove, come spesso accade nelle Ardenne, entra in gioco anche la sensibilità del pilota e l’interpretazione della pista curva dopo curva, settore dopo settore.
Dal punto di vista strategico, Spa offre margini di manovra grazie alla sua lunghezza: un pit stop qui costa oltre 22 secondi, ma spesso è possibile guadagnare terreno grazie alle safety car, che non mancano mai, o alle improvvise variazioni climatiche che possono ribaltare le strategie da un giro all’altro.
Dati tecnici Circuito di Spa-Francorchamps
Caratteristica | Descrizione |
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Lunghezza del tracciato | 7,004 km (il più lungo del calendario F1) |
Giri di gara | 44 |
Distanza di gara | 308,176 km |
Numero di curve | 19 (9 a sinistra, 10 a destra) |
Zone DRS | 2 (sul rettilineo del Kemmel e tra la curva 19 e La Source) |
Curva iconica | Eau Rouge-Raidillon |
Tempo medio pit stop | Oltre 22 secondi |
Prima edizione | 1950 (vittoria di Fangio con l’Alfa Romeo) |
Ultimo vincitore (2024) | Lewis Hamilton (Mercedes, dopo squalifica di George Russell) |
Pole position 2024 | Max Verstappen – 1:44.102 |
Record sul giro | 1:46.286 – Valtteri Bottas (2020, Mercedes) |
Condizioni meteo tipiche | Variabili, rischio pioggia elevato anche in piena estate |
Spa-Francorchamps: i cinque GP del Belgio che hanno fatto la storia del nuovo millennio
Dai primi anni Duemila in poi, cinque edizioni del Gran Premio del Belgio da noi scelte sono rimaste scolpite nella memoria degli appassionati. Riviviamole assieme:
2000 – Häkkinen, Schumacher e il sorpasso del secolo
Nel 2000 Mika Häkkinen ha compiuto uno dei gesti più spettacolari della sua carriera (e della storia della F1). A pochi giri dalla fine, in pieno rettilineo del Kemmel, il finlandese ha sorpassato Michael Schumacher e doppiato Ricardo Zonta in un colpo solo, sfruttando ogni centimetro disponibile a oltre 300 km/h. Quel sorpasso, divenuto icona, ha consegnato la vittoria alla McLaren e ha definito il GP del Belgio di quell’anno come una delle corse più emozionanti dell’epoca moderna.
2002 – Schumacher fa la storia
Due anni dopo, Michael Schumacher ha fatto segnare un’altra pietra miliare a Spa, conquistando la decima vittoria stagionale: un nuovo record per l’epoca. La Ferrari ha dominato in lungo e in largo, completando una doppietta con Rubens Barrichello davanti alla Williams di Montoya. È stato il giorno in cui Schumacher ha cementato il suo status di leggenda, non solo per i titoli, ma per la continuità schiacciante di rendimento.
2004 – Räikkönen, caos e controllo
L’edizione del 2004 è stata una gara folle. Incidenti multipli, safety car, strategie stravolte e un Kimi Räikkönen in stato di grazia. Il finlandese ha sfruttato il caos per portare a casa una vittoria capolavoro, l’unica della sua stagione, davanti a un prudente Schumacher che con il secondo posto si è comunque laureato campione del mondo per la settima volta. Una corsa che ha mostrato quanto Spa possa essere teatro sia di gloria individuale sia di traguardi epocali.
2008 – Hamilton contro Räikkönen, poi la beffa
Il 2008 ha regalato uno dei duelli più intensi e controversi dell’era recente. Negli ultimi giri, su pista umida, Lewis Hamilton e Kimi Räikkönen hanno lottato ruota a ruota, fino a quando il britannico ha tagliato una chicane nel sorpasso decisivo. Nonostante avesse subito restituito la posizione e poi attaccato di nuovo, la direzione gara gli ha inflitto 25 secondi di penalità, retrocedendolo al terzo posto e consegnando la vittoria a Felipe Massa. Un verdetto che ha acceso polemiche e dibattiti per anni.
2009 – L’impresa di Fisichella e la rinascita Ferrari
Nel 2009 Spa ha scritto un’altra pagina insolita e affascinante. Giancarlo Fisichella, su una modesta Force India, ha centrato la pole position e ha guidato gran parte della gara con autorità. Solo Kimi Räikkönen, grazie al KERS della Ferrari, è riuscito a sopravanzarlo dopo la safety car. Il secondo posto del pilota romano ha rappresentato il miglior risultato nella storia del team indiano, mentre per la Ferrari si è trattato della prima vittoria stagionale, in un anno difficile. Una gara che ha unito David e Golia sotto il cielo incerto del Belgio.
Ordine d’arrivo ultime quattro edizioni del GP del Belgio
STAGIONE | ORDINE D’ARRIVO |
2024 | 1) Lewis Hamilton – Mercedes 2) Oscar Piastri – McLaren-Mercedes 3) Charles Leclerc – Scuderia Ferrari |
2023 | 1) Max Verstappen – Red Bull-Honda RBPT 2) Sergio Perez – Red Bull-Honda RBPT 3) Charles Leclerc – Scuderia Ferrari |
2022 | 1) Max Verstappen – Red Bull-Honda RBPT 2) Sergio Perez – Red Bull-Honda RBPT 3) Carlos Sainz jr. – Scuderia Ferrari |
2021 | 1) Max Verstappen – Red Bull-Honda RBPT 2) George Russell – Williams 3) Lewis Hamilton – Mercedes |