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Pagelle piloti GP di Olanda | Promossi e bocciati a Zandvoort

Il mondiale ha preso forma, i sogni sono stati infranti e qualcuno ha guidato come se avesse perso le chiavi della macchina. Ecco a voi le pagelle del GP di Olanda.

Ogni tanto la Formula 1 ci regala uno spettacolo degno di Shakespeare. Non parlo di poesia, ma di drammi, tradimenti, esecuzioni in pubblica piazza e un paio di comiche che nemmeno in un cinepanettone. A Zandvoort non abbiamo visto solo una gara: abbiamo assistito al punto esatto in cui il mondiale ha cambiato volto, dove i predestinati hanno brillato e i bolliti… hanno continuato a bollire nel proprio brodo. E adesso, signore e signori, le pagelle.

PILOTA / SCUDERIAVOTO
Oscar Piastri10
Isack Hadjar9
Oliver Bearman8
Andrea Kimi Antonelli5
Scuderia Ferrari4
Carlos Sainz2
F1 Olanda | Promossi e Bocciati – Le pagelle di NEWSAUTO ai piloti e team

Oscar Piastri – Voto 10 (Il boia dal sorriso angelico)

Ecco la svolta. Qui non si è deciso solo un Gran Premio, ma un intero mondiale. Oscar porta via 25 punti come se stesse facendo la spesa al supermercato, mentre il compagno rimane a bocca asciutta, con 34 lunghezze a separarli che sembrano un burrone. La sua freddezza è quasi inquietante: guida come se stesse leggendo le istruzioni di un tostapane, eppure smantella il campionato pezzo dopo pezzo. Non un colpo di scena, ma un’esecuzione in diretta.

Isack Hadjar – Voto 9 (Da bollito a caviale)

Ricordate quel poveretto che si girò nel giro di formazione in Australia e che tutti avevano già etichettato come “bollito”? Bene, cancellate quell’immagine. Oggi Hadjar ha guidato come se avesse qualcosa da dimostrare al mondo intero e lo ha fatto con un podio che grida “sono arrivato”. Il suo P4 in qualifica è stata la base, ma la sua gara è stata un capolavoro senza sbavature. Un leggero colpo di fortuna grazie al ritiro di Norris, certo, ma è un risultato molto importante. Da “bollito” a piatto da chef stellato in un fine settimana.

Oliver Bearman – Voto 8 (Il Principe della Haas)

La Haas, di solito, corre solo per non sfigurare nei replay. Ma Bearman ha deciso di riscrivere la sceneggiatura. P6 a Zandvoort, e improvvisamente la monoposto sembra quasi una macchina da corsa. Giovane, cristallino, con la compostezza di un lord inglese, uno di quelli che bevono il thé delle 17:00 con il mignolino alzato: l’unico capace di sembrare a suo agio nel traffico come nel salotto di Buckingham Palace. Se continua così, non sarà solo il futuro della Ferrari, ma quello della Formula 1.

Kimi Antonelli – Voto 5 (Il diamante ancora grezzo)

Il talento non gli manca, la velocità neppure, ma continua a comportarsi come un adolescente che ha appena preso il motorino: pieno di entusiasmo, ma con l’abitudine di centrare i pali della luce. Il contatto con Leclerc è l’ennesima sbavatura che poteva essere evitata. Toto lo sa, e lo difenderà sempre, ma anche lui non può ignorare che per ora Kimi alterna sprazzi da fenomeno a momenti da autoscontro. Tempo ne ha, pazienza ne serve.

Ferrari – Voto 4 (Peroni 0.0)

Un doppio zero che sa di presa in giro. Leclerc fuori decapitato da Antonelli, Hamilton arenato con i suoi problemi in curva 3. Lo sponsor Peroni 0.0 sulla livrea sembra quasi un messaggio subliminale: zero vittorie, zero punti, zero speranze. Si può parlare di sfortuna, certo, ma se ordini una Ferrari e ti consegnano una Panda a metano, a un certo punto smetti di dare la colpa al destino.

Carlos Sainz – Voto 2 (Il fantasma di se stesso)

Bentornato, Carlos. O forse no. Perché il suo rientro è stato così invisibile da sembrare un testacoda permanente. La foratura con Lawson ha completato il disastro, ma ciò che brucia davvero è guardare la classifica: compagno di squadra quinto, lui tredicesimo. È come andare al matrimonio del tuo migliore amico vestito in smoking… e scoprire che ti hanno invitato solo per portare la torta in cucina. Una gara da dimenticare, ma purtroppo scritta a caratteri cubitali.

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