GP Spagna Pagelle Piloti | Promossi e bocciati: quando una toccatina non è così fatale
Barcellona, calda e latina. Un po' come Max Verstappen e il veleno che gli scorre dentro le vene quando lo fanno arrabbiare. Ma un po' di calore non ha mai ucciso nessuno, forse solo ustionato. Le magiche pagelle dopo il round del GP di Spagna.

Tra un passo di sardana e una bevuta di sangria, arrivano le pagelle di F1 dedicate al GP di Spagna pronte a deliziare la vostra lettura, per chi vorrà, si intende. Siete d’accordo con i voti affidati a team e piloti? Sì, oppure no? Ditecelo nei commenti!
PILOTA | VOTO | COMMENTO |
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Max Verstappen | 10 e lode | Ci sono weekend in cui la Formula 1 sembra diventare un corso accelerato di yoga: tutti calmi, tutti zen, tutti intenti a gestire gomme e sentimenti. E poi c’è Max Verstappen. Uno che, se potesse, metterebbe i chiodi in pista pur di vincere. A Barcellona, nel bel mezzo di un Gran Premio che stava tranquillamente scivolando nel coma post-prandiale, Max ha deciso di dare una svegliata a tutti con una manovra da vero fuorilegge contro Russell. Lo ha fatto apposta? Forse. O forse no. |
Fernando Alonso | 9 | Davanti al suo popolo, con le tribune in delirio e il sole di Barcellona che picchiava più delle critiche al progetto Aston Martin, Fernando Alonso ha tirato fuori l’ennesima magia dal cilindro. Finalmente arrivano i primi punti della stagione – e non in una gara qualsiasi, ma proprio in casa, come nei migliori copioni di Steven Spielberg. |
Nico Hulkenberg | 8 | CHE GARA! Nico partiva lontano dai riflettori, fuori dalla zona punti, come spesso accade. E invece? ZAC! Taglia il traguardo in quinta posizione, davanti a niente meno che Sir Lewis Hamilton. No, non è uno scherzo. È successo davvero. |
Charles Leclerc | 7 | Bene, molto bene anche qui. Terzo podio stagionale per il principe di Monaco, che ormai guida una Ferrari indecifrabile peggio di un manoscritto Maya trovato da Lara Croft in una cripta illuminata solo da torce tremolanti. Il passo non è stellare, l’auto non è chiaramente la migliore, ma lui c’è. Costante, pulito, efficace. |
Yuki Tsunoda | 4 | Non puoi sederti in una monoposto motorizzata Red Bull e concludere le qualifiche in ultima posizione per poi finire la gara fuori dai punti, come se nulla fosse. Ma che succede, Yuki? |
Direttiva Tecnica FIA | fuori classifica | Quando la FIA ha annunciato la nuova direttiva sull’irrigidimento delle ali, ci avevano fatto credere che sarebbe stata una svolta epocale, una scossa agli equilibri del campionato. Doveva essere la kryptonite per la McLaren, la manna dal cielo per gli avversari. E invece? |
Pagelle F1 GP Spagna, Max Verstappen – Voto 10 e lode (L’ultima rockstar della Formula 1)
Ci sono weekend in cui la Formula 1 sembra diventare un corso accelerato di yoga: tutti calmi, tutti zen, tutti intenti a gestire gomme e sentimenti. E poi c’è Max Verstappen. Uno che, se potesse, metterebbe i chiodi in pista pur di vincere. A Barcellona, nel bel mezzo di un Gran Premio che stava tranquillamente scivolando nel coma post-prandiale, Max ha deciso di dare una svegliata a tutti con una manovra da vero fuorilegge contro Russell. Lo ha fatto apposta? Forse. O forse no. Ma nel mondo inamidato del politically correct, dove i piloti sembrano spesso più spesso gladiatori col gonnellino, – nel politically correct non si potrebbe associare neanche la figura del gonnellino a un gladiatore, ma chi se ne frega – Verstappen è l’ultima vera rockstar rimasta. Corre sporco, parla chiaro, guida come se stesse cercando di scappare da un’apocalisse zombie. E finché ci sarà lui a mettere un po’ di caos e testosterone in questo sport, potremo dire che la Formula 1 è ancora viva.

Fernando Alonso – Voto 9 (Il Cavaliere Oscuro di casa sua)
Davanti al suo popolo, con le tribune in delirio e il sole di Barcellona che picchiava più delle critiche al progetto Aston Martin, Fernando Alonso ha tirato fuori l’ennesima magia dal cilindro. Finalmente arrivano i primi punti della stagione – e non in una gara qualsiasi, ma proprio in casa, come nei migliori copioni di Steven Spielberg. A 44 anni suonati, mentre la maggior parte degli esseri umani si rompe un’unghia e corre impanicata al pronto soccorso, Fernando è lì, saldo al volante, con la stessa fame di sempre. È un po’ come se Bruce Wayne avesse deciso di tornare a combattere il crimine dopo la pensione: un supereroe uscito dal tempo, che non vuole saperne di lasciare la scena. Altro che casco al chiodo: Alonso si è incatenato all’abitacolo, e con giornate così, chi può dargli torto?

Nico Hülkenberg – Voto 8 (Altro che Hulk, questo vola!)
CHE GARA! Nico partiva lontano dai riflettori, fuori dalla zona punti, come spesso accade. E invece? ZAC! Taglia il traguardo in quinta posizione, davanti a niente meno che Sir Lewis Hamilton. No, non è uno scherzo. È successo davvero. Ora, qualcuno dovrebbe gentilmente controllare cosa diavolo c’era dentro quella Sauber verde (che sembra più una McLaren sotto steroidi): Red Bull liquida? Rocket fuel? Un incantesimo di Hogwarts? Qualcuno lo fermi. Una prestazione da fuori categoria, che ci ha fatto esclamare a bocca piena di tortilla: “Ma questo è davvero Hülkenberg?”. E sì, era proprio lui. Spettacolo puro.

Pagelle F1 GP Spagna, Charles Leclerc – Voto 7 (Indiana Charles e il mistero della SF-25)
Bene, molto bene anche qui. Terzo podio stagionale per il principe di Monaco, che ormai guida una Ferrari indecifrabile peggio di un manoscritto Maya trovato da Lara Croft in una cripta illuminata solo da torce tremolanti. Il passo non è stellare, l’auto non è chiaramente la migliore, ma lui c’è. Costante, pulito, efficace. Se la Ferrari avesse un po’ più di razionalità tecnica e un po’ meno spirito da tombola natalizia, forse Charles riuscirebbe pure a puntare più in alto. Per ora, comunque, il lavoro è fatto: porta a casa punti, sorrisi, e “salva” la faccia a Maranello.

Yuki Tsunoda – Voto 4 (AAA cercasi con urgenza)
Non puoi sederti in una monoposto motorizzata Red Bull e concludere le qualifiche in ultima posizione per poi finire la gara fuori dai punti, come se nulla fosse. Ma che succede, Yuki? Hai sbagliato paddock e sei salito su una macchina del DTM? Se pensiamo che Liam Lawson, in due sole gare, aveva mostrato molto di più (e poi è stato rispedito in Racing Bulls senza nemmeno un portachiavi ricordo), allora qui qualcosa non torna. Serve un cambio di marcia immediato, perché il sedile in F1 non è una poltrona relax. E in casa Red Bull, la pazienza ha il timer incorporato.

Pagelle GP Spagna, Direttiva tecnica FIA – FUORI CLASSIFICA
Quando la FIA ha annunciato la nuova direttiva sull’irrigidimento delle ali, c’era una palpabile aspettativa che potesse portare a un cambiamento significativo negli equilibri del campionato. Si ipotizzava che potesse influenzare in modo particolare alcune squadre, come la McLaren, e offrire nuove opportunità ai loro rivali.
Con il senno di poi, e osservando l’andamento in pista, sembra che l’impatto atteso non si sia manifestato con la stessa evidenza. Le dinamiche di gara e i risultati sul podio appaiono in larga parte invariati rispetto a prima dell’introduzione della direttiva. È evidente che la complessità tecnica e le capacità di adattamento dei team siano tali da aver mitigato gli effetti che ci si aspettava.
In sintesi, pur apprezzando l’intento di affinare le normative tecniche, l’effetto sul puro spettacolo in pista e sulle gerarchie competitive sembra essere stato meno incisivo di quanto previsto inizialmente. Le ali sono certamente più rigide, ma la vera “scossa” agli equilibri è ancora un elemento che molti fan sperano di vedere nelle prossime evoluzioni regolamentari.