
Sakhir – Pirelli ha comunicato le mescole delle gomme per il GP del Bahrain. Poco più di ottomila chilometri in linea d’aria separano i palcoscenici della terza e quarta tappa della stagione 2025. Dai ciliegi in fiore che circondano la storica pista di Suzuka, in Giappone, la Formula 1 si prepara a sbarcare sull’arcipelago semidesertico del Bahrain, situato nel Golfo Persico. Un balzo importante, soprattutto in termini di temperature, visto che si passerà dalle massime inferiori ai 20 °C e dalla pioggia della scorsa domenica mattina ai circa 30 °C previsti per il prossimo fine settimana.
GP del Bahrain, le 3 mescole più dure per le gomme
Sul tracciato del Sakhir saranno forniti ai team i compound più duri della stagione: la Hard (C1) bianche, la Medium (C2) verdi e la Soft (C3) rossa per gestire il forte degrado dovuto all’asfalto molto più abrasivo del circuito del Sakhir.

Proprio le temperature saranno una variabile molto importante nella gestione delle gomme per la quarta gara della stagione. Così come a Suzuka, le squadre avranno a disposizione le tre mescole più dure della gamma Pirelli 2025 – C1 come Hard, C2 come Medium e C3 come Soft – ma, chiaramente, le caratteristiche del tracciato e, appunto, le temperature imporranno un approccio diverso rispetto a quanto visto lo scorso fine settimana in Giappone.
Peraltro, tutti partiranno da una base piuttosto consolidata, visto che sul circuito di Sakhir si è svolta, l’ultima settimana di febbraio, l’unica sessione di prove precampionato prevista dal regolamento sportivo 2025. Ogni squadra avrà quindi a disposizione un’importante mole di dati da cui partire per affinare l’assetto delle monoposto e scegliere la migliore strategia in vista delle qualifiche e della gara.
Pressione pneumatici F1 in Bahrain
Da segnalare che le pressioni minime di partenza per il GP del Bahrain sono state alzate sia rispetto alla gara del 2024 (+1 psi sull’asse anteriore e +2 psi su quello posteriore) sia rispetto ai test di febbraio, (0,5 psi su ciascun asse), con un affinamento definito proprio sulla base dell’analisi dei dati raccolti in quell’occasione. Ne consegue che le pressioni minime prescritte per questo appuntamento saranno di 23 psi (1,59 Bar) sull’anteriore e 21 psi (1,45 Bar) sul posteriore. Ricordiamo che 1 Bar = 14,5 PSI.

Bisogna sempre considerare che queste variazioni minimali di pressioni, come lo 0,5 psi (ovvero 0,0345 Bar) sono infinitesimali e si avvicinano agli errori tipici dei manometri. La precisione dei manometri utilizzati in Formula 1 è molto elevata (la precisione della misura può essere accurata ma sempre afflitta da errore dallo +/-0,1%, +/-0,25% per strumenti di qualità). Considerando un errore dello 0,2% (il grado di precisione si rileva dal data sheet dello strumento) vuol dire che quando il meccanico di F1 misura la pressione gomme e legge 23 Psi, in realtà la pressione reale può essere compresa tra 22,95 e 23,046 psi con un errore massimo di 0,092 psi.

Tipologia asfalto circuito Sakhir in Bahrain
Il layout della pista di Sakhir selezionato per il Gran Premio – ne esistono diversi: nel 2010 e nel 2020 ne sono state utilizzate altre due versioni – è lungo 5,412 chilometri ed è caratterizzato da 15 curve (nove a destra e sei a sinistra). La pista è una delle più impegnative del calendario per i pneumatici, soprattutto in fase di frenata e di trazione. L’aggregato utilizzato per l’asfalto del Bahrain International Circuit continua ad essere molto abrasivo nonostante l’età ormai piuttosto avanzata.

Il composto garantisce ai pneumatici buona aderenza, anche se il vento può portare in pista della sabbia che può dare fastidio. Solitamente, l’usura non è un fattore limitante così com’è difficile vedere del graining, mentre il degrado termico, in particolare sull’asse posteriore, ha un impatto rilevante sulla prestazione delle gomme: la sua gestione costituisce la chiave di volta per ottenere un buon risultato. I sorpassi sono possibili, in particolare alle impegnative staccate delle Curve 1, 4 e 11.
Nelle 24 ore di test in totale furono completati 3.897 giri, pari a 21.090,564 chilometri. Le mescole scelte per la gara furono le protagoniste quasi assolute: la C3 fu utilizzata per il 67,17% dei giri percorsi, seguita dalla C2 (20,88%) e dalla C1 (9,26%); marginali i 101 giri percorsi dalla C4 e i tre con le Intermedie. Una delle incognite più rilevanti è, di nuovo, legata alle temperature: nei test, infatti, a Sakhir c’erano condizioni meteorologiche piuttosto inusuali per il Bahrain, con il vento che abbassava considerevolmente la temperatura dell’aria e dell’asfalto rispetto alla consuetudine.