Pagelle Piloti | Promossi e bocciati al GP Austria
Quelle dedicate al GP d'Austria sono delle pagelle appuntite come le corna di un toro. Lando Norris in testa e vince, Antonelli si abbatte come un kamikaze contro Verstappen senza scatenare la sua ira. È successo un po' di tutto e noi siamo pronti a sparare i numeri, non a caso!

Benvenuti al Red Bull Ring, il circuito più breve e tagliente del calendario con delle pagelle del GP d’Austria altrettanto taglienti. Un tracciato che di solito esalta la potenza e il coraggio… ma che stavolta ha celebrato l’arte della lucidità, della pazienza e del talento vero. Tra chi ha danzato come un torero con la pista e chi ha invece lasciato la gara nel box già dal sabato, il weekend di Spielberg ha regalato gioie, scivoloni e profonde riflessioni umane (sì, anche sui social). McLaren domina, Red Bull arranca, Ferrari migliora ma resta in ritardo, e qualcuno inizia seriamente a domandarsi se serva più l’aerodinamica o uno psicologo da paddock. È tempo di voti, quindi.
PILOTA | VOTO | COMMENTO |
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Lando Norris | 10 | Lando ha preso il toro del Red Bull Ring per le corna e ci ha ballato sopra come un torero andaluso vegano. Nessuna pietà, ma grande rispetto per il circuito e per la concorrenza. Settanta giri di dominio assoluto, senza mai sbagliare una frenata, una traiettoria, una parola. Certo, qualche sbavatura c’è stata, ma non fatale. |
Gabriel Bortoleto | 9 | Era rimasto nell’ombra per mesi, quasi timoroso di disturbare. Poi, finalmente, si è ricordato che la F1 non è una scuola di galateo. Weekend perfetto: primi punti in carriera, finalmente davanti al compagno di squadra e, soprattutto, sempre dentro la lotta. |
Liam Lawson | 8 | Finalmente, Liam! Dopo settimane passate a sembrare l’ennesimo giovane sprecato, il neozelandese ha fatto quello che ci si aspettava da lui mesi fa: battere il compagno e fare punti veri. |
Scuderia Ferrari | 7 | Nuovo fondo, nuovo passo gara, nuovo podio. Tutto bello. Ma quando prendi 30 secondi da Norris su un circuito corto come una barzelletta inglese, qualche domanda è lecita. La SF-25 è migliorata, soprattutto con entrambi i piloti. Ma non basta. |
Andrea Kimi Antonelli | 5 | Canada? Paradiso. Austria? Crash al ritorno sulla Terra. Il giovane Kimi ha mostrato l’altra faccia del talento: quella fragile, acerba, umana. Errore in gara, errori in qualifica, un po’ di disordine nella gestione del weekend. Ma ha 18 anni. E corre contro piloti che guidavano già quando lui andava all’asilo. Un passo falso, sì, ma non un fallimento. |
Yuki Tsunoda | 4 | Non è solo un momento no: è una stagione no, in una carriera che ancora non ha trovato il suo primo alto vero. Non ha mai fatto un podio in F1, nonostante gli slogan da samurai e le dichiarazioni da conferenza stampa UFC. |
Leoni da tastiera | 2 | Fred Vasseur è umano. Sorprendente, vero? E come tutti gli umani, può avere imprevisti, lutti, emergenze. Saltare una gara non è un crimine contro la Scuderia, eppure la gente sui social ha dato il peggio di sé: insulti, illazioni, teorie alla Beautiful. |
Pagelle F1 GP Austria, Lando Norris – Voto 10 (Il torero che doma Spielberg)
Lando ha preso il toro del Red Bull Ring per le corna e ci ha ballato sopra come un torero andaluso vegano. Nessuna pietà, ma grande rispetto per il circuito e per la concorrenza. Settanta giri di dominio assoluto, senza mai sbagliare una frenata, una traiettoria, una parola. Certo, qualche sbavatura c’è stata, ma non fatale. Ha guidato come se fosse posseduto da una combinazione mistica tra Alonso e un GPS militare: preciso, rapido e inesorabile. La McLaren? Un’opera d’arte aerodinamica. Ma a farla suonare è stato lui, come un primo violino in un’orchestra da urlo. Se continua così, Oscar dovrà rivedere i suoi piani per il mondiale.
Gabriel Bortoleto – Voto 9 (Il silenzioso che finalmente parla)
Era rimasto nell’ombra per mesi, quasi timoroso di disturbare. Poi, finalmente, si è ricordato che la F1 non è una scuola di galateo. Weekend perfetto: primi punti in carriera, finalmente davanti al compagno di squadra e, soprattutto, sempre dentro la lotta. Senza errori, con un passo costante, e un atteggiamento da professionista vero. Sarà un caso isolato? Può essere. Ma se questa è la nuova versione, il futuro di Audi ha delle speranze, non di successo certo, ma promettenti. La Formula 1 non aspetta nessuno. Bortoleto ha capito che è il momento di farsi sentire. E lo ha fatto senza urlare: guidando bene.
Liam Lawson – Voto 8 (Rinascita in salsa kiwi)
Finalmente, Liam! Dopo settimane passate a sembrare l’ennesimo giovane sprecato, il neozelandese ha fatto quello che ci si aspettava da lui mesi fa: battere il compagno e fare punti veri. E non un compagno qualunque, ma Isack Hadjar, che doveva essere la punta Racing Bulls. Lawson ha corso con lucidità, intelligenza e quella punta di aggressività necessaria per sopravvivere a Spielberg. Forse non avrà il talento puro di certi fenomeni, ma ha dimostrato di saper imparare dai suoi errori. E se continua così, magari la telefonata da papà Red Bull un giorno tornerà e lui avrà la soddisfazione di dire: “No, grazie”. Magari.
Ferrari – Voto 7 (Il fondo c’è, ma manca la sostanza)
Nuovo fondo, nuovo passo gara, nuovo podio. Tutto bello. Ma quando prendi 30 secondi da Norris su un circuito corto come una barzelletta inglese, qualche domanda è lecita. La SF-25 è migliorata, soprattutto con entrambi i piloti. Ma non basta. In Austria si è visto il potenziale, sì, ma anche il solito limite cronico: manca il guizzo, la fame, l’esecuzione perfetta bloccati tutti dal potenziale poco espresso della vettura. Il podio è una medaglia di bronzo a una gara di 100 metri in cui ti stai ancora allacciando le scarpe. La strada è quella giusta, ma il traguardo si allontana ogni volta che qualcuno come Norris cambia marcia.
Pagelle F1 GP Austria, Andrea Kimi Antonelli – Voto 5 (Il pendolo emiliano)
Canada? Paradiso. Austria? Crash al ritorno sulla Terra. Il giovane Kimi ha mostrato l’altra faccia del talento: quella fragile, acerba, umana. Errore in gara, errori in qualifica, un po’ di disordine nella gestione del weekend. Ma ha 18 anni. E corre contro piloti che guidavano già quando lui andava all’asilo. Un passo falso, sì, ma non un fallimento. Il talento è lì, evidente, e la simpatia di Verstappen (che non è uno che regala pacche sulle spalle) è un segnale che in griglia qualcuno ha già capito chi è Antonelli. Ora serve stabilità. Meno montagne russe, più ritmo. Lo vedremo crescere. E probabilmente, anche vincere.
Yuki Tsunoda – Voto 4 (Nessun podio, nemmeno una Q2)
Non è solo un momento no: è una stagione no, in una carriera che ancora non ha trovato il suo primo alto vero. Non ha mai fatto un podio in F1, nonostante gli slogan da samurai e le dichiarazioni da conferenza stampa UFC. A Spielberg fuori in Q1, in gara scomparso, sorpassato da Lawson, ignorato dal mondo. La macchina non sarà la più veloce, d’accordo. Ma in un team come Red Bull bisogna dimostrare fame e consistenza. E invece sembra sempre lì lì per sfondare… e poi si spegne come una candela nel temporale. Red Bull comincia a guardarsi attorno. E lui dovrebbe iniziare a preoccuparsi.
Pagelle F1 GP Austria, Leoni da tastiera – Voto 2 (Tifosi da tastiera, coraggio da tastino ESC)
Fred Vasseur è umano. Sorprendente, vero? E come tutti gli umani, può avere imprevisti, lutti, emergenze. Saltare una gara non è un crimine contro la Scuderia, eppure la gente sui social ha dato il peggio di sé: insulti, illazioni, teorie alla Beautiful. Poi, però, quando lo si incontra dal vivo, tutti pronti con la maglietta da firmare e il selfie in modalità supplica. La coerenza è un optional in questo paddock digitale, e l’empatia una parola astratta scritta sul dizionario. Magari la prossima volta, prima di commentare, chiedetevi: “E se fosse successo a me?”. E forse, per una volta, non risponderete con una sterile GIF.