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Meteore in F1: Lawson ed i piloti con meno gare nella storia dei gran premi

Chi sono i piloti che, per un motivo fortunato o per una performance sbalorditiva, hanno condotto meno gare in F1 con il team del debutto? Dall'italiano Luca Badoer in Scuderi Ferrari al tedesco Michael Schumacher in Jordan.

Dalle qualifiche al ritiro, a volte il passo è breve. Questa è storia dei piloti con la carriera più breve in F1, un analisi statistica dei piloti con meno presenze di sempre, i piloti che hanno corso meno gare nella storia del mondiale con il team con il quale hanno debuttato. Tra questi rientra di recente anche Liam Lawson rientra in un triste record nella storia della F1 ed è uno dei piloti a disputare meno gare (soltanto due) con il proprio team, ovvero Red Bull. Il team anglo-austriaco lo ha retrocesso in Racing Bulls in favore di Yuki Tsunoda. Quali sono i piloti, oltre al neozelandese ex Red Bull, ad aver corso meno gare in F1 con il team del debutto? Scopriamoli insieme.

Piloti che hanno solo 1 gara in F1 con il team del debutto

André Lotterer (Caterham, 2014)

Pilota con una grande carriera nel mondo delle corse endurance e in Formula E, André Lotterer venne chiamato dalla Caterham per il GP del Belgio 2014, in sostituzione di Kamui Kobayashi. Tuttavia, la sua esperienza fu brevissima: si ritirò dopo appena un giro e non ebbe altre opportunità in F1.

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André Lotterer durante il suo unico GP di Formula 1

Markus Winkelhock (Spyker, 2007)

Ha sostituito il licenziato Christijan Albers durante il Gran Premio d’Europa, riuscendo a condurre la gara per qualche giro grazie all’inaspettato acquazzone che ha colpito il circuito; successivamente è stato costretto al ritiro per un cedimento tecnico. È il dodicesimo pilota nella storia del mondiale di Formula 1 a riuscire a condurre la gara durante il suo Gran Premio di esordio, ed è stato il primo a farlo partendo dall’ultima posizione della griglia. Inoltre, è stato il primo pilota Spyker a raggiungere la prima posizione durante un Gran Premio.

Michael Schumacher (Jordan, 1991)

La leggenda della F1, Michael Schumacher debuttò con la Jordan 191 nel GP del Belgio 1991, sostituendo Bertrand Gachot, arrestato per un’aggressione a un tassista. Schumacher stupì tutti qualificandosi settimo, ma in gara si ritirò dopo pochi metri per un problema alla frizione. Il suo talento impressionò la Benetton, che lo strappò subito alla Jordan per il GP successivo.

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Schumacher a bordo della Jordan 191

Mario Andretti (Williams, 1982)

Il campione del mondo Mario Andreetti 1978 chiuse la sua carriera in Formula 1 nel 1982, correndo un Gran Premio per la Williams e gli ultimi due per la Ferrari, orfana di Didier Pironi che comandava la classifica piloti, ma si era infortunato gravemente, fratturandosi entrambe le gambe, durante le prove del Gran Premio di Germania.

Piloti con 2 gare in F1

Luca Badoer (Ferrari, 2009)

Il 23 agosto, nel Gran Premio d’Europa a Valencia, il pilota veneto chiude la gara in 17ª e penultima posizione dopo essere partito dal fondo della griglia, evidenziando alcune difficoltà nella gestione dell’auto. La settimana successiva, al Gran Premio del Belgio, ottiene nuovamente il 20º posto nelle qualifiche e chiude la gara in 14ª posizione, ultimo dei piloti giunti al traguardo. Questi risultati spingono, il 3 settembre, la Ferrari a sostituirlo a partire dal Gran Premio d’Italia con il connazionale Giancarlo Fisichella, che non conseguirà comunque punti nel resto della stagione.

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Luca Badoer sulla F60 è uno dei piloti che hanno corso meno gare in F1

Zsolt Baumgartner (Jordan, 2003)

Zsolt Baumgartner, pilota ungherese senza grandi successi, venne chiamato dalla Jordan per due GP nel 2003, sostituendo Ralph Firman. Corse in Ungheria e in Italia senza lasciare il segno, ma nel 2004 ottenne un sedile fisso con Minardi, diventando il primo ungherese a segnare punti in F1.

Stéphane Sarrazin (Minardi, 1999)

Stéphane Sarrazin sostituì Luca Badoer nel GP del Brasile 1999, quando il pilota titolare si infortunò. Stava disputando una gara solida, ma ebbe un incidente a causa di un problema meccanico. Non ebbe altre opportunità in F1 e si costruì una carriera nel mondo dell’endurance.

Piloti con 3-5 gare

Alan Jones (Lola, 1970) – Alan Jones, futuro campione del mondo 1980, fece il suo debutto in F1 con la Lola nel 1970, ma la squadra non era competitiva e il progetto fallì rapidamente. Solo anni dopo, con la Williams, trovò il successo.

Jacques Villeneuve (Renault, 2004) – A settembre del 2004 venne reso ufficiale il suo rientro nella massima serie: dopo il licenziamento di Jarno Trulli dalla Renault, Flavio Briatore contattò il canadese offrendogli la possibilità di disputare gli ultimi tre Gran Premi dell’anno. Dopo aver svolto alcuni test a Silverstone, Villeneuve fece il proprio esordio stagionale in Cina, ma non ottenne buoni risultati anche a causa di una condizione fisica non ottimale e di difficoltà di adattamento alla vettura.

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Jacques Villeneuve durante la sua breve parentesi in Renault

Yuji Ide (Super Aguri Honda, 2006) – Dopo due ritiri nelle prime gare della stagione, il pilota giapponese ha concluso la gara in Australia al 13º posto. A Imola, è stato coinvolto in un incidente con Christijan Albers, ricevendo una reprimenda dalla FIA. A causa delle difficoltà di adattamento e della mancanza di test, la Super Aguri lo ha sostituito con Franck Montagny, e la Federazione gli ha revocato la superlicenza, escludendolo dal resto della stagione.

Sebastian Vettel (BMW Sauber, 2007) – Dopo l’incidente di Robert Kubica in Canada, la BMW Sauber fece debuttare il giovane Sebastian Vettel nel GP degli Stati Uniti 2007. Arrivò ottavo, segnando il suo primo punto in F1. Poco dopo, Toro Rosso lo ingaggiò per il resto della stagione e la sua carriera decollò fino ai quattro titoli mondiali con Red Bull.

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Sebastian Vettel durante il GP degli Stati Uniti nel 2007 a Indianapolis

Queste storie mostrano come la F1 possa essere spietata: alcuni piloti ebbero una sola occasione e non riuscirono a sfruttarla, mentre altri, come Schumacher o Vettel, seppero impressionare subito e cambiarono la propria carriera.

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