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Max Verstappen a Suzuka, quando conta il pilota su una Red Bull difficile

Max Verstappen esalta un noioso GP del Giappone: il pilota olandese vince la gara e dimostra come sia l'uomo a prevalere sulla macchina nelle situazioni che contano davvero. Con la pole ha vinto il GP su una Red Bull difficile da gestire

Vittoria della gara e pole position in qualifica. Al termine della GP di F1 del Giappone, Max Verstappen a Suzuka non solo ha conquistato la vittoria numero 64 della sua carriera, ma per tutto il weekend ha dimostrato di come sia ancora il pilota a fare la differenza nei momenti che contano nella massima espressione dell’automobilismo.

Max Verstappen: driven to perfection

Dopo il passo falso in Australia, c’era chi già parlava di “fine del dominio”, chi si affrettava a cercare crepe nella perfezione dell’uomo, non della macchina. Ma Suzuka, con la sua storia e il suo fascino, è spesso il teatro in cui i grandi ristabiliscono le gerarchie. E Max lo ha fatto nel modo che più gli somiglia: con freddezza, precisione e un’aggressività calcolata che si trasforma in arte quando incontra il talento.

Come un samurai che prende la mira per sferrare un unico affondo letale al suo avversario al termine di un duello decisivo, così Verstappen ha calcolato a pennello tutti i 53 giri della gara del GP del Giappone portando a casa la prima – e anche memorabile – vittoria della stagione.

Max Verstappen nel GP del Giappone a bordo della Red Bull con la nuova livrea
Max Verstappen nel GP del Giappone a bordo della Red Bull con la nuova livrea

Norris e Piastri, seppur consapevoli di avere la vettura migliore del lotto, nulla hanno potuto contro il talento del pilota olandese che se li è mangiati in un solo boccone senza farsi mai impensierire dalle due papaya rimaste sempre alle sue spalle.

Certo, la Red Bull non è la macchina straordinaria delle passate stagioni, qualcosa è cambiato, ma l’unica costante è il quattro volte iridato. È lui che la fa danzare in modo diverso dagli altri (Lawson prima e Tsunoda dopo). È lui che trova il limite e ci si siede sopra guidando la macchina col sedere (come diceva sempre Niki Lauda) superandolo. È lui che, anche nei momenti più delicati, resta padrone del proprio destino.

Max Verstappen ha conquistato la sua vittoria n°63 in carriera nel GP del Giappone a Suzuka
Max Verstappen ha conquistato la sua vittoria n°64 in carriera nel GP del Giappone a Suzuka

Perché quando tutto funziona, è facile vincere. Ma è nel momento della pressione, del dubbio, del rumore attorno, che si misura un campione e che esce fuori nelle situazioni che contano davvero. E Max, ancora una volta, ha risposto in pista. Non con le parole, ma con i fatti come ci ha da sempre abituato da diverse stagioni a questa parte.

La sua risposta è arrivata al sabato, durante le qualifiche segnate dal motto Driven to perfection. In quella giornata Max ha segnato la pole numero 41 della sua carriera portando a casa uno dei giri più belli mai visti fino adesso. A fare la differenza, poi, è stata la mentalità avuta in gara. Alla linea di partenza, Verstappen mette il muso della sua RB21 puntandolo all’interno di Curva 1, in difesa della McLaren di Lando Norris. Mantenuta la posizione in Curva 1 e 2 (una doppia destra), Max ha capito che la gara sarebbe stata sua e, aiutato da qualche kami (le divinità giapponesi, ndr) benevolo, ha portato a casa la sua vittoria numero 64.

Max Verstappen nel sottopasso del circuito di Suzuka con la Red Bull
Max Verstappen nel sottopasso del circuito di Suzuka con la Red Bull

Il Giappone non ha visto solo una Red Bull tornare alla vittoria sugellando una straordinaria partnership sotto lo stendardo giapponese di Honda, ma ha visto un pilota affermare, ancora una volta, che il vero valore non è nei numeri, ma in chi ha il coraggio di spingerli oltre. Verstappen non guida una macchina vincente, la rende vincente. E questa, in Formula 1, è la differenza tra un buon pilota e una leggenda in costruzione.

Il pilota è il punto di contatto tra razionalità e follia, tra calcolo e istinto. È lui che interpreta le condizioni mutevoli di una gara, che ascolta ogni vibrazione, ogni suono, ogni segnale della vettura. È lui che rischia, che azzarda, che fa la differenza nei momenti in cui tutto sembra già scritto. Simply lovely, Max Verstappen.

MAX VERSTAPPEN a SUZUKA

  • Velocità Massima: velocità di punta leggermente di 325 km/h alla fine del rettilineo di partenza, ma non è stata la velocità massima raggiunta nel GP.
  • Frenata: dai dati della qualifiche è emerso che Verstappen guadagnasse tempo significativo in frenata, ritardando il punto di staccata in diverse curve, in particolare nell’ultimo tentativo che gli ha valso la pole position.
  • Gomme: Verstappen ha gestito bene le gomme, nonostante le preoccupazioni di degrado sul nuovo asfalto di Suzuka. Il suo primo stint con le gomme dure è stato cruciale per mantenere il vantaggio iniziale.
  • Distanza dai rivali: Verstappen ha costruito un vantaggio iniziale di oltre 2 secondi su Norris nei primi giri, gestendolo poi fino al traguardo con un distacco finale di 1.423 secondi.

Risultati GP Giappone Gara con Verstappen primo
Qualifica Giappone, con Verstappen in Pole

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