Ferrari, prestazioni deludenti al GP Cina con la doppia squalifica
Peggior risultato di sempre della storia della Formula 1: la doppia squalifica per irregolarità tecnica di entrambe le Ferrari rimarrà negli annali di questo sport.

La Scuderia Ferrari sprofonda nel baratro più totale al termine della Gara del GP di Cina. La doppia squalifica macchia la rossa di uno dei risultati più terribili della sua storia durante quello che sembrava essere un weekend iniziato con le più rosee e promettenti aspettative.
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Non era mai successo nella storia della Formula 1 che due Ferrari venissero squalificate nello stesso GP. Ma è successo in Cina, al termine della seconda gara del mondiale, una tappa che era iniziata anche bene se vogliamo con pole e vittoria nella gara Sprint da parte di Lewis Hamilton. Certo, un risultato dal magro peso in ottica mondiale, ma essenziale per aumentare il morale del team.
E invece, alla domenica gli spettatori hanno assistito attoniti ad una delle peggiori Ferrari della storia. Dalle errate strategie in gara alle posizioni regalate agli avversari, tutto è andato a rotoli per la Rossa di Maranello con l’epilogo – amarissimo – cinese. Squalifica per entrambe le monoposto e zero punti.

La sentenza è arrivata un paio di ore dopo la fine della gara con la stessa brutalità ed energia di un pugno nello stomaco. Uno di quelli che ti fanno piegare in due dal dolore. Ma l’errore è stato fatto, il Regolamento Tecnico parla chiaro (scopri perché sono state squalificate le due Ferrari) e di conseguenza gli errori si pagano (caro) come in questo caso.
Adesso ci troviamo con una Ferrari che ha 17 punti nella Classifica Costruttori, il peggior avvio dal 2009 – ed era difficile fare peggio della SF1000 e della F14 T – segno che il team di Maranello fa ancora affidamento su persone poco capaci nelle proprie fila perché un doppio zero causato da una doppia squalifica non solo è un risultato di cui bisognerebbe vergognarsi, ma anche figlio di una noncuranza dei regolamenti (come il calcolo di benzina e gestione da attuare in gara). Portare il margine di errore ad un risultato quanto più vicino possibile allo zero assoluto è un requisito minimo fondamentale se si vuole aspirare a vincere il titolo mondiale, ma non sembra ancora chiaro al team italiano che è più che mai in balia di se stesso.

Quello cinese è un risultato caino, una beffa che non ci si sarebbe mai aspettata soprattutto dalla macchina del riscatto, quella di Lewis Hamilton, del suo Re Nero, che avrebbe dovuto sbaragliare la concorrenza, ma che al momento si sta limitando a portare a casa il risultato confuso da ciò che accade attorno a lui. Il campionato è ancora lungo e bisogna prendere esempio dalla McLaren, che due anni fa a metà stagione era una monoposto da fondo griglia e che con le giuste risorse impiegate a dovere è riuscita ad essere l’auto competitiva che conosciamo oggi. Ma ne sarà in grado anche la Rossa?
La bella scorbutica SF-25 tornerà a Maranello e sarà controllata attentamente da meccanici e ingegneri in vista della prossima gara che si svolgerà a Suzuka, sede del GP del Giappone dal 4 al 6 aprile.
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